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Per la seconda volta in un anno e mezzo c’è stata un esondazione del Canale Navile, storica via d’acqua di Bologna, che a suo tempo era navigabile e che collegava il centro della Citta con il Mare. I nostri uffici di Bologna che sono su due piani in località Castello di fianco a questo Canale, sono stati sommersi dal fango e abbiamo perso tutto. Mentre nel 2024 il fango aveva però distrutto solo il piano terra, questa volta anche il primo piano è stato devastato. Ci siamo quindi dovuti trasferire con quel poco che avevamo recuperato in affitto in locali ai piani altri dello stabile, fortunatamente liberi. Unica consolazione: i nostri sistemi di disaster-recovery e le procedure preparate per eventi di questo tipo hanno funzionato alla perfezione e nessun nostro cliente si è accorto del disastro continuando a lavorare in continuità.
La cosa tragica è che il problema dell’esondazione è localizzato in meno di 50 metri dove il canale strutturalmente si restringe e l’alveolo non viene pulito da secoli. Questo comporta una sensibile riduzione della portata e quindi è naturale che con eventi climatici estremi succedano questi disastri.
I lavori che andrebero fatti sono sicuramente molto inferiori economicamente ai costi che le istituzioni e quindi la collettività deve sostenre in questi casi.
Questa la cronologia recente delle esondazioni gravi:
!7 Novembre 2019 (100 cm)
19 maggio 2023 (300 cm)
20 ottobre 2024 (450 cm)
Ora non ci resta che aspettare vista, l’inerzia del Comune e soprattutto della Regione ad effettuare interventi rapidi, la prossima piena, che potrebbe essere domani o tra un mese o tra un anno.
Non è possibile lavorare e vivere così (il problema vale anche per decine e decine di famiglie che vivono qui), le istituzioni preposte stanno aspettando che purtroppo ci siano dei morti per intervenire radicalmente?